L’endometriosi è un’anomalia delle cellule endometriali (le cellule normalmente presenti nella cavità uterina), a causa delle difficoltà diagnostiche e della complessità della stessa patologia presenta aspetti che ancora non sono ben definiti.
L’endometriosi può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico causata dalla presenza anomala in questi organi di cellule endometriali, che normalmente si trovano solo all’interno dell’utero.
È il dolore il primo campanello di allarme dell’endometriosi.
L’endometriosi è infatti una patologia spesso asintomatica. Si manifesta generalmente con dolore pelvico, soprattutto in fase peri-mestruale, mestruazioni dolorose (dismenorrea), dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia). La sintomatologia dolorosa può inoltre essere riferita alla defecazione.
Il livello di estensione e gravità dei danni determina la classificazione degli stadi , queste stadi condizionano le possibilità di trattamento:
Stadio 1 – Endometriosi Minima: l’estensione della patologia è minima e si caratterizza per la presenza di pochi millimetri di tessuto endometriale al di fuori dell’utero, localizzati in posizione superficiale nei tessuti.
Stadio 2 – Endometriosi Lieve: è caratterizzata da un maggior numero di lesioni, che risultano anche più profonde.
Stadio 3 – Endometriosi Moderata: l’estensione è maggiore. Sono presenti cisti ovariche (endometriomi) mono o bilaterali e tessuto aderenziale e/o cicatriziale tra gli organi pelvici.
Stadio 4 – Endometriosi Grave: impianti endometriosici molto profondi e presenza di voluminose cisti su una o entrambe le ovaie. Inoltre esiti cicatriziali e aderenziali importanti.
L’endometriosi in molti casi può essere trattata, ci possono essere accorgimenti alimentari fino a terapie di tipo farmacologico che possono tenere sotto controllo i sintomi.
Esiatono tecniche come l’isteroscopia diagnostica che possono verificare e dare seguito ad una adeguata terapia rispetto ai risultati riscontrati.
Si può pensare di intervenire con delle terapie quando i controlli evidenziano che la malattia è in progressione o quando il dolore diventa importante o quando si pensa di voler affrontare una gravidanza.